Oh Settembre!
Appresso ti porti la mia età,
Boriosa dell'autunno incipiente.
I colori la tua libertà,
Gettati come pezzi di niente
tra gli alberi stanchi:
il verde, il giallo, il rosso fogliame,
i tuoi vanti.
Ma la notte, calata la bruma
Si fa scuro il pensiero,
la mente vacilla, trema
come avvolta da un manto di nero
sgomento; sfocata la luna...
Oh settembre!
Reprimi la tua protervia autunnale!
Sciogli la nebbia serale
Nell'abbacinante tramonto dell'estate cadente
Di cui ancor odo gli schizzi dei bimbi
Nell'acqua furente di fiume,
vedo le guance dal sol abbellite,
colgo l'instancabile borbottio dei vecchi
in su le panche sbiadite,
ed il cigolio rassicurante del rondone
radente il suolo nelle afose serate.
Oh settembre!
Prenditi questo mio anno ancora!
Ma lascia intatti i fiori nelle loro corolle,
l'elegante sole nella lucente aurora,
le focose notti d'amor satolle,
il fremito della gioiosa gente
lungo la trafficata via
che percorreo nell'acre odor di porto,
e l'intrepida, improvvisa allegria
del malato nel suo letto
d'apatico sconforto
nel volger gli occhi oltre il parapetto
a quel suo mondo or fiorito
d'un colore così pieno, così forte.
Ti porti appresso la mia età
Nel tuo volgere lento
Alla stagione fredda e dolente.
Oh settembre!
Appresso ti porti la mia età,
Boriosa dell'autunno incipiente.
I colori la tua libertà,
Gettati come pezzi di niente
tra gli alberi stanchi:
il verde, il giallo, il rosso fogliame,
i tuoi vanti.
Ma la notte, calata la bruma
Si fa scuro il pensiero,
la mente vacilla, trema
come avvolta da un manto di nero
sgomento; sfocata la luna...
Oh settembre!
Reprimi la tua protervia autunnale!
Sciogli la nebbia serale
Nell'abbacinante tramonto dell'estate cadente
Di cui ancor odo gli schizzi dei bimbi
Nell'acqua furente di fiume,
vedo le guance dal sol abbellite,
colgo l'instancabile borbottio dei vecchi
in su le panche sbiadite,
ed il cigolio rassicurante del rondone
radente il suolo nelle afose serate.
Oh settembre!
Prenditi questo mio anno ancora!
Ma lascia intatti i fiori nelle loro corolle,
l'elegante sole nella lucente aurora,
le focose notti d'amor satolle,
il fremito della gioiosa gente
lungo la trafficata via
che percorreo nell'acre odor di porto,
e l'intrepida, improvvisa allegria
del malato nel suo letto
d'apatico sconforto
nel volger gli occhi oltre il parapetto
a quel suo mondo or fiorito
d'un colore così pieno, così forte.
Ti porti appresso la mia età
Nel tuo volgere lento
Alla stagione fredda e dolente.
Oh settembre!
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